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3 consigli se parti da zero
Voglio creare qualcosa di mio, realizzare un mio progetto, un mio sogno.
Ultimamente sento sempre di più questa frase.
La dico anch’io e la sento sempre più mia.
Sembra quasi che, nella grande confusione creata dai social che ci fanno sembrare tutti uguali, vestiti allo stesso modo a visitare gli stessi posti, sia sempre più forte il bisogno di mettere la propria firma su un qualcosa, sia esso un prodotto, una foto o un progetto.
Riuscirci ci farebbe sentire orgogliosi, più importanti, più realizzati.
L’auto realizzazione e il riconoscimento da parte della società sono alcuni bisogni dell’uomo, ma credo che ci sia dell’altro dietro a questi desideri.
Perché anche riuscire a fare bene il proprio lavoro da dipendente potrebbe farci sentire realizzati, potrebbe portarci ad uno stipendio che riteniamo adeguato, che ci farebbe vivere bene o ,magari, a ricoprire un ruolo di prestigio.
D’altro canto creare un proprio progetto è un qualcosa di diverso, perché generalmente richiede molto più impegno ed è molto più rischioso, quindi automaticamente acquisisce un valore più alto per noi.
Siamo disposti ad abbandonare un contesto confortevole, dove ci sentiamo al sicuro e coccolati, per buttarci in mare aperto con diversi tempeste in arrivo.
Siamo forse impazziti?
Non ci hanno forse insegnato che il nostro obiettivo doveva essere studiare, laurearci, trovare un bel lavoro e mantenerlo per tutta la vita così da avere i mezzi per sostenere la nostra famiglia?
Eppure vogliamo fuggire dall’essere come tutti gli altri, dall’avere una vita che deve seguire uno schema preciso.
Siamo in cerca di avventura.
Vogliamo far emergere il nostro Io più profondo.
E il nostro Io più profondo non vuole che gli si dica cosa fare.
Allora oggi voglio lasciarti 3 consigli per iniziare a lavorare al tuo progetto.
1. Parla liberamente della tua idea con altri
Un errore molto comune è quello di cercare di tenere segreta l’idea a tutti i costi. L’unico motivo sensato per farlo, forse, sarebbe se questa idea fosse facilmente realizzabile da chiunque e, una volta realizzata, tu non potessi più realizzarla.
Ma ti chiedo: “Se così fosse, è davvero un’idea di valore?”. L’unico modo per scoprirlo è parlarne con altri, che ti potranno consigliare, dare il loro parere o magari decideranno di unirsi a te nella realizzazione del progetto.
Ogni idea, in un modo o nell’altro, è figlia di cose che già esistono e magari ci sono già persone che hanno avuto la tua stessa idea. E quale occasione migliore per capirne di più se non parlare con queste persone?
2. Riduci il rischio
Come già rimarcato tante volte, mettersi in proprio è rischioso, non tanto perché siamo in Italia, siamo al Sud, non ci sono fondi e così via, ma perché se è la prima volta che lo facciamo, la probabilità di sbagliare qualcosa è molto alta.
Per questo motivo, la prima cosa da imparare è gestire il rischio.
Cosa può andare male?
Di quanti soldi hai bisogno per vivere ogni mese?
Se domani non avessi più il tuo attuale lavoro e ti volessi dedicare completamente al tuo progetto, ti sentiresti tranquillo o staresti male?
Trovare una risposta a tutte queste domande è il primo passo per ridurre il rischio e fare in modo che la tua vita non ne esca distrutta.
Inoltre, e qui torniamo al punto precedente, parlare con altri della tua idea può essere un modo per validarla, per capire se altre persone la reputano di valore e magari trovare anche i tuoi primi clienti.
Se vuoi vendere pettini per le lumache e non ne parli con nessuno, potresti avere una brutta sorpresa.
3. Agisci
Bello avere idee, magari sei una persona che ne ha mille al giorno perché è particolarmente ispirato e innamorato del mondo e della sua varietà.
Ma fino a che non agisci, non avrai ottenuto nulla.
Un’idea, senza azione, resta un’idea.
È l’esecuzione che rende un’idea veramente di successo.
Fare le cose e farle bene è il vero segreto del successo e non avere un’idea.
Perché creare una bibita gassata, di colore marrone, dal sapore dolce è un qualcosa che qualcuno ha fatto e tanti hanno copiato, ma penso che siamo tutti d’accordo che la Coca-Cola è nettamente migliore della Guizza.
L’idea è la stessa, ma l’esecuzione è diversa.
Se hai un’idea e ti va di parlarne con me, scrivimi.
A me fa sicuramente piacere.
A venerdì,
Ivan