Articolo

Ciao Mamma, vado a Mila...NO!

Pubblicato il Aggiornato il

Aeroporto di Napoli Capodichino.

Ore 05:50.

A breve volo per Milano Malpensa.

Potrebbe essere stato un volo per tornare a casa dopo aver trascorso un periodo con la mia famiglia, ma fortunatamente non è così.

Qualche anno fa sono stato vicino al dover lasciare tutto e andare a Milano.

Era il 2021 e la prima azienda per cui ho lavorato, passata in parte la pandemia, iniziava a richiedere la presenza in ufficio.

Sentivo già la malinconia nel dover andare via.

Ma ho scelto di non andare.

Rinunciare a Milano non è stata una scelta leggera: significava rischiare di perdere un’opportunità, ma anche salvare la mia vita quotidiana, le mie radici.

Il caso ha voluto che, mentre perdevo tempo su Instagram, una pagina del mondo startup aveva ripubblicato un’offerta di lavoro e le competenze richieste erano tra quelle che avevo.

Aperto l’annuncio, il mio occhio cadde subito sul tesoro che nascondeva:

Sede di lavoro: Full Remote → 😍

Era la via d’uscita che cercavo e l’ho imboccata di corsa.

Oggi, a distanza di anni, ripenso a come sarebbe stata diversa la mia vita se mi fossi trasferito a Milano, lontano dalla mia famiglia, dagli amici, da tutte le persone che conosco e che posso incontrare uscendo per una passeggiata.

Durante i miei “viaggi di lavoro” ho vissuto per qualche mese in grandi città europee: più servizi, più gente, più varietà, ma anche una solitudine che non ero pronto ad accettare.

Stamattina ho letto un post di Torcha in cui si diceva che in 30 anni, il numero di ragazzi fino ai 24 anni presenti nelle grandi città è diminuito del 24.5%.

È un dato che fa riflettere, che ci fa intuire che qualcosa sta cambiando, che magari andare in una grande città non è più obbligatorio per potersi realizzare.

Un tempo andare in città significava lavoro sicuro, buona paga e una vita agiata.

Siamo sicuri che è ancora così?

Io credo che in un futuro non molto lontano verrà rivalutata la vita nei piccoli borghi, dove è forte il senso di comunità, dove il tempo per fare sport e incontrarsi al bar con un amico per un caffè lo si riesce ancora a trovare.

Non sarà facile.

Ma sono posti pieni di opportunità, per chi vorrà e saprà coglierle.

Internet e le nuove tecnologie ci permettono di essere collegati col resto del mondo.

Aprire un’azienda e trovare clienti è molto più semplice oggi rispetto a qualche anno fa.

Smettiamo di cercare i lati negativi in ciò che ci circonda e iniziamo ad apprezzare e ad essere grati per le cose positive.

E tu, sceglieresti una grande città o un piccolo borgo?

A venerdì,

Ivan

Ti è piaciuto questo articolo?

Raccontami il tuo progetto: possiamo trasformare insieme le idee in passi concreti.