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Essere un eterno dilettante

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Essere un eterno dilettante.

Sapere di non sapere, come diceva Socrate.

Qualche settimana fa dopo una cena in un ristorante, mi hanno regalato un biglietto della fortuna su cui c'era scritto:

Accetta di non sapere. È lì che nasce la magia.

Sul momento mio fratello mi ha detto:"È proprio adatto a te."

L'ho conservato e ce l'ho ancora qui sulla mia scrivania.

Ogni tanto lo guardo e mi lascio andare a delle riflessioni al riguardo.

Cosa significa per me questa frase?

Ne ho tratto due interpretazioni.

La prima è che non si smette mai di imparare.

Molti la chiamano "formazione continua", ma è semplicemente la vita.

La vita è un'esperienza.

Nel corso di una vita facciamo mille cose diverse.

Impariamo a gattonare, ma non sappiamo ancora camminare.

Impariamo a camminare, ma non sappiamo ancora correre.

Impariamo a correre, ma non sappiamo andare in bici.

E così via.

C'è sempre qualcos'altro da imparare.

E come nella vita, sul lavoro.

Oggi abbiamo accesso alla possibilità di imparare qualsiasi cosa.

Letteralmente.

Non sai come si cambia una lampadina, c'è sicuramente qualcuno su YouTube che te lo mostra.

Ma tutto questo ha un prezzo.

Sapere di non sapere.

C'è un'infinità di roba che non sappiamo e che probabilmente non sapremo mai.

E qui arriva la seconda interpretazione: accettare di non sapere.

Accettare di non sapere è come mettere un freno.

Sapere che c'è altro e scegliere di restare ignorante.

"Ignorante" può essere un insulto, ma anche una scelta.

Accettare di non sapere è un passo importante perché ci libera dall'aspetto negativo del non sapere.

Ci libera dalle aspettative che pensiamo che gli altri abbiano su di noi.

Accettare di non sapere ci permette di essere più compassionevoli nei nostri confronti.

E credo che la magia sia questa.

Perché crea spazio per quello che verrà.

A venerdì,

Ivan

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