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Non vendo pacchetti. Creo percorsi. Insieme.
Vi è mai capitato di sentire qualcuno che vi offre un servizio su misura o “sartoriale”?
Bene, io sono uno di quelli.
Letteralmente:
agg. [der. di sartoria, sul modello dell’ingl. sartorial]. – Che riguarda la sartoria, l’attività dei sarti, delle sarte [Treccani]
Ma se riguarda la sartoria cosa ha a che fare con la comunicazione, il marketing e la consulenza in generale?
È una metafora.
Indica che il servizio è progettato su misura e modellato sulle esigenze specifiche del cliente.
Non è “a taglia unica”.
Come un abito sartoriale, appunto.
Questo presuppone innanzitutto una grande capacità di ascolto.
Comprendere a fondo la situazione del cliente, le necessità, gli obiettivi, le sfide, la cultura e persino le sue preferenze personali.
Infatti, non avrebbe senso proporre una soluzione che poi il cliente non è disposto ad attuare.
Questo processo richiede tempo.
Anche se penso di conoscere già un mio potenziale cliente, magari conosco solo una parte di quell’impresa.
Non i retroscena.
Non i desideri del cliente.
La sua visione.
Fare un’approfondita chiacchierata conoscitiva all’inizio mi permette di calarmi nei panni dell’imprenditore.
Di avere un’idea abbastanza chiara del punto di partenza.
E di quello di arrivo.
Senza pregiudizi.
Voglio essere la guida che traghetta l’imprenditore da un punto all’altro.
Voglio sentire il brivido e la gioia di affrontare questo percorso insieme.
Sentirlo mio.
Non è un processo facile.
C’è bisogno di adattarsi, di essere flessibili e gestire gli imprevisti.
Non tutti sono disposti ad analizzare gli aspetti negativi della propria impresa.
I fallimenti.
I problemi.
Ma è solo attraverso la condivisione che queste situazioni si possono risolvere.
C’è bisogno di fiducia.
Di creare un legame forte tra me e l’imprenditore.
Di diventare una squadra.
E vincere insieme.
Se vuoi lavorare con me, parliamone.
A venerdì prossimo,
Ivan